Barbera 1212 - Barbera Oltrepò Pavese DOC - Castello di Cigognola 0,75 lt.
FORMATO: 0,75 Lt.
UVE: Barbera 100%.
COLORE: Un vino dai toni nobili. Il colore rubino intenso fa da preludio a un bouquet fitto.
PROFUMO: Al naso la trama di frutti rossi si fonde con sottili sfumature di vaniglia e spezie.
GUSTO: Corposo ed elegante, inizialmente appare morbido per dimostrare in seguito il suo carattere avvolgente con leggere note tanniche.
SERVIZIO: Servire ad una temperatura intorno ai 18-20°C, in calici ampi. Stappare almeno un ora prima per far ossigenare.
UVE: Barbera 100%.
COLORE: Un vino dai toni nobili. Il colore rubino intenso fa da preludio a un bouquet fitto.
PROFUMO: Al naso la trama di frutti rossi si fonde con sottili sfumature di vaniglia e spezie.
GUSTO: Corposo ed elegante, inizialmente appare morbido per dimostrare in seguito il suo carattere avvolgente con leggere note tanniche.
SERVIZIO: Servire ad una temperatura intorno ai 18-20°C, in calici ampi. Stappare almeno un ora prima per far ossigenare.
Sorto nel XII secolo in cima a una rocca in posizione strategica sulla Valle di Scuropasso e inaugurato nell’anno 1212, durante il medioevo il Castello di Cigognola ebbe funzione difensiva e di controllo dei traffici sulla vicina Via Emilia. Con la fine del feudalesimo, divenne prestigiosa corte rinascimentale, dimora delle più prestigiose famiglie nobiliari. All’inizio dell’800, fu trasformato in un importante centro di promozione vitivinicola. Nella stessa epoca, il proprietario Carlo Arnaboldi fece edificare sui resti dell’antico maniero una delle più sorprendenti creazioni del neogotico con merlature ghibelline, la torre, le decorazioni dei portali, gli stemmi. Agli inizi del ‘900, gli interni vennero arricchiti con arredi déco. Il Castello è stato recentemente restaurato dagli attuali proprietari Gianmarco e Letizia Moratti. Il Castello visse un’intensa vita culturale. Nel salotto letterario di Mimmina Brichetto Arnaboldi si potevano incontrare personaggi come Croce, Montale, Quasimodo e Bacchelli.
L’azienda Castello di Cigognola sorge nel cuore dell’Oltrepo Pavese, sulle colline strette tra Piemonte ed Emilia, a sud del fiume Po, in quello che un tempo e fino all’Unità d’Italia era denominato “Vecchio Piemonte”. Nasce dall’intuizione dei proprietari Gianmarco e Letizia Moratti che, insieme all’enologo Riccardo Cotarella e a un team di esperti, hanno voluto scommettere su un terroir particolarmente favorevole. Importanti investimenti in vigna e in cantina hanno trasformato l’antico castello in un punto di riferimento d’eccellenza. È così che, ben presto, sono arrivati anche i migliori riconoscimenti dalle più prestigiose guide dei vini d’Italia.
Il vino è espressione del territorio, il territorio è espressione della cultura di chi lo abita. I vitigni coltivati dall’Azienda Castello di Cigognola appartengono alla zona D.O.C. dell’Oltrepò Pavese: Barbera, Pinot Nero, Nebbiolo e Chardonnay allevati a Guyot con un solo capo a frutto, potatura corta e una densità che va dalle 4.000 piante per ettaro nei vigneti più vecchi, alle 5.200 piante degli ultimi impianti. L’Azienda aderisce ai programmi di agricoltura a basso impatto ambientale: il vigneto è inerbito completamente già al terzo anno d’impianto, non viene fatta alcuna lavorazione per preservare i pendii dall'erosione, non viene fatto uso di concimi. Durante il ciclo vegetativo i germogli vengono selezionati accuratamente, segue un severo diradamento dei grappoli a invaiatura quasi completata e un secondo diradamento prima della vendemmia, per eliminare i grappoli scottati dal sole e quelli danneggiati e permettere ai grappoli più belli di giungere a piena maturazione cogliendo il massimo del nutrimento dalla pianta. Il periodo della vendemmia varia secondo le annate e le tipologie di vino: può essere un po’ ritardata per i rossi per donare maggiore struttura, complessità e capacità d’invecchiamento. Essa viene effettuata rigorosamente a mano sia per la particolare conformazione del terreno sia per consentire un’attenta selezione delle uve. Solo i grappoli più maturi e assolutamente integri vengono raccolti e disposti in cassette per il trasporto in cantina dove saranno lavorati entro due ore. La produzione varia dai 40 quintali di uva per ettaro nei vigneti destinati alla riserva “la maga”, ai 50 quintali per ettaro nei vigneti destinati alla vinificazione del “dodicidodici”.
Le uve vengono lavorante entro due ore dalla raccolta. Per evitare tannini troppo aggressivi si separano gli acini dai raspi, per sottoporli poi a pigiatura delicata. La fermentazione tumultuosa a contatto con le bucce, a temperatura controllata, avviene in grandi vasche di fermentazione, evitando continui rimontaggi: zuccheri, acidi, polifenoli, sostanze odorose, vitamine, minerali iniziano la loro trasformazione. La macerazione va dai 12 ai 20 giorni,secondo l’annata. Solo il vino che sgronda naturalmente dalle vasche di fermentazione viene destinato alle bottiglie. Passa prima in botti di rovere francese da 620 litri, tipiche dell'Oltrepò Pavese, dove avviene la fermentazione malolattica. L’affinamento in legno dura dai sei agli otto mesi per il “dodicidodici”, dai dodici ai quindici mesi per la riserva “La Maga”. All’imbottigliamento, vengono evitate filtrazioni per mantere al massimo l'integrità del vino.
Diverso il processo per la produzione di ‘More e ’More Rosé. Dopo la vinificazione in bianco, con breve permanenza sulle bucce nel caso del Rosé, si procede alla spumantizzazione secondo il metodo classico. Il Rosé rimane sui lieviti dai quindici ai diciotto mesi.
Premi e riconoscimenti (per annata):
2005: I Vini di Veronelli 2008; Guida dei Vini Italiani 2008 - Luca Maroni; Guida al Vino Quotidiano 2008 - Slow Food. 2003: I Vini di Veronelli 2007; Guida dei Vini Italiani 2007 - Luca Maroni. 2000: 25° Concorso Enologico 'Città di Acqui TermÈ (Diploma di Merito); L'Almanacco del Berebene 2006 - Gambero Rosso; Guida dei Vini Italiani 2006 - Luca Maroni. 1999: L'Almanacco del Berebene 2005 - Gambero Rosso. 1998: 22° Concorso Enologico 'Città di Acqui TermÈ (Diploma di Merito); Guida dei Vini Italiani 2003 - Luca Maroni; Vini d'Italia 2003 - L'Espresso. 1997: Guida Critica e Golosa al Piemonte 2001 - Paolo Massobrio. 1996: 27° Concorso Enologico Internazionale 'Douja d'Or' (Diploma di Merito); Guida Golosa e Critica al Piemonte 2000 — Paolo Massobrio; Club Papillon - Paolo Massobrio; Decanter - The World's Best Wine Magazine.
L’azienda Castello di Cigognola sorge nel cuore dell’Oltrepo Pavese, sulle colline strette tra Piemonte ed Emilia, a sud del fiume Po, in quello che un tempo e fino all’Unità d’Italia era denominato “Vecchio Piemonte”. Nasce dall’intuizione dei proprietari Gianmarco e Letizia Moratti che, insieme all’enologo Riccardo Cotarella e a un team di esperti, hanno voluto scommettere su un terroir particolarmente favorevole. Importanti investimenti in vigna e in cantina hanno trasformato l’antico castello in un punto di riferimento d’eccellenza. È così che, ben presto, sono arrivati anche i migliori riconoscimenti dalle più prestigiose guide dei vini d’Italia.
Il vino è espressione del territorio, il territorio è espressione della cultura di chi lo abita. I vitigni coltivati dall’Azienda Castello di Cigognola appartengono alla zona D.O.C. dell’Oltrepò Pavese: Barbera, Pinot Nero, Nebbiolo e Chardonnay allevati a Guyot con un solo capo a frutto, potatura corta e una densità che va dalle 4.000 piante per ettaro nei vigneti più vecchi, alle 5.200 piante degli ultimi impianti. L’Azienda aderisce ai programmi di agricoltura a basso impatto ambientale: il vigneto è inerbito completamente già al terzo anno d’impianto, non viene fatta alcuna lavorazione per preservare i pendii dall'erosione, non viene fatto uso di concimi. Durante il ciclo vegetativo i germogli vengono selezionati accuratamente, segue un severo diradamento dei grappoli a invaiatura quasi completata e un secondo diradamento prima della vendemmia, per eliminare i grappoli scottati dal sole e quelli danneggiati e permettere ai grappoli più belli di giungere a piena maturazione cogliendo il massimo del nutrimento dalla pianta. Il periodo della vendemmia varia secondo le annate e le tipologie di vino: può essere un po’ ritardata per i rossi per donare maggiore struttura, complessità e capacità d’invecchiamento. Essa viene effettuata rigorosamente a mano sia per la particolare conformazione del terreno sia per consentire un’attenta selezione delle uve. Solo i grappoli più maturi e assolutamente integri vengono raccolti e disposti in cassette per il trasporto in cantina dove saranno lavorati entro due ore. La produzione varia dai 40 quintali di uva per ettaro nei vigneti destinati alla riserva “la maga”, ai 50 quintali per ettaro nei vigneti destinati alla vinificazione del “dodicidodici”.
Le uve vengono lavorante entro due ore dalla raccolta. Per evitare tannini troppo aggressivi si separano gli acini dai raspi, per sottoporli poi a pigiatura delicata. La fermentazione tumultuosa a contatto con le bucce, a temperatura controllata, avviene in grandi vasche di fermentazione, evitando continui rimontaggi: zuccheri, acidi, polifenoli, sostanze odorose, vitamine, minerali iniziano la loro trasformazione. La macerazione va dai 12 ai 20 giorni,secondo l’annata. Solo il vino che sgronda naturalmente dalle vasche di fermentazione viene destinato alle bottiglie. Passa prima in botti di rovere francese da 620 litri, tipiche dell'Oltrepò Pavese, dove avviene la fermentazione malolattica. L’affinamento in legno dura dai sei agli otto mesi per il “dodicidodici”, dai dodici ai quindici mesi per la riserva “La Maga”. All’imbottigliamento, vengono evitate filtrazioni per mantere al massimo l'integrità del vino.
Diverso il processo per la produzione di ‘More e ’More Rosé. Dopo la vinificazione in bianco, con breve permanenza sulle bucce nel caso del Rosé, si procede alla spumantizzazione secondo il metodo classico. Il Rosé rimane sui lieviti dai quindici ai diciotto mesi.
Premi e riconoscimenti (per annata):
2005: I Vini di Veronelli 2008; Guida dei Vini Italiani 2008 - Luca Maroni; Guida al Vino Quotidiano 2008 - Slow Food. 2003: I Vini di Veronelli 2007; Guida dei Vini Italiani 2007 - Luca Maroni. 2000: 25° Concorso Enologico 'Città di Acqui TermÈ (Diploma di Merito); L'Almanacco del Berebene 2006 - Gambero Rosso; Guida dei Vini Italiani 2006 - Luca Maroni. 1999: L'Almanacco del Berebene 2005 - Gambero Rosso. 1998: 22° Concorso Enologico 'Città di Acqui TermÈ (Diploma di Merito); Guida dei Vini Italiani 2003 - Luca Maroni; Vini d'Italia 2003 - L'Espresso. 1997: Guida Critica e Golosa al Piemonte 2001 - Paolo Massobrio. 1996: 27° Concorso Enologico Internazionale 'Douja d'Or' (Diploma di Merito); Guida Golosa e Critica al Piemonte 2000 — Paolo Massobrio; Club Papillon - Paolo Massobrio; Decanter - The World's Best Wine Magazine.
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